gherardo delle notti_adorazione (1620)

Formazione Universitari

Avere più consapevolezza della propria fede. Questo l’obiettivo che vogliono raggiungere i percorsi di approfondimento proposti dalle tre case studentesche del Centro di Pastorale universitaria di Venezia: gli alloggi in laguna, a Santa Fosca e del Redentore alla Giudecca, e la Casa San Michele a Mestre. Cicli di incontri che muovono circa 300 persone tra studenti fuori sede, alloggiati nelle strutture, amici o colleghi universitari, guide adulte e persone comuni.

L’idea, il confronto. L’iniziativa – con il nome Cercatori di Dio – è nata 6 anni fa nella casa mestrina, allora affiliata al Duomo di San Lorenzo: una serie di incontri a cadenza quindicinale per una fascia d’età spesso trascurata dalle parrocchie, i giovani tra i 19 e i 30 anni. Un’esperienza esportata, l’anno scorso, alle altre strutture quando la residenza di Terraferma è entrata a far parte del Centro diocesano.

Temi diversi, ma impostazione comune a Santa Fosca e San Michele, dove gli incontri sono riservati agli studenti, mentre al Redentore si è scelto un format alternativo: incontri pubblici aperti anche alla comunità. È una catechesi sui generis. «Incontri – spiega Fosca Rosso, responsabile della casa mestrina – in cui non si cala una verità dall’alto, in cui la guida adulta accompagna i ragazzi in una delle piste scelte, nel dialogo e nell’approfondimento. Fondamentale per loro il confronto, che quest’anno avrà ancora più spazio. I ragazzi vogliono sapere cosa pensano su un tema i coetanei».

Le piste. “Venite e vedrete” il cammino proposto quest’anno a Santa Fosca: 9 le piste tra cui scegliere che vanno, ad esempio, da @ffettivamente, l’educazione all’amore e ai sentimenti, a Ripartire dalla grotta, sul tema dell’accoglienza, dal gruppo di preghiera In rel-azione con Gesù ai temi della libertà, della giustizia, della misericordia, dalla Redditio Symboli al libro dell’Esodo.
Sei, invece, le piste proposte ai Cercatori di Dio: sulla misericordia, sull’Apocalisse, sull’Islam, sulla mistica della carne, e poi ancora un percorso artistico e un approfondimento sulla Laudato Si’ di papa Francesco.Proprio l’enciclica del pontefice è anche il tema scelto nella struttura al Redentore. «Qui però – spiega Fosca – gli incontri non si fanno in casa studentesca, ma in patronato, e sono aperti a tutti. Hanno avviato un’ottima collaborazione con la parrocchia, concretizzando quell’apertura alla comunità e al territorio che è tra gli obiettivi di questi percorsi. Siamo stati capaci di condividere questa esperienza bella con chi aveva voglia di mettersi in gioco con noi e non di tenercela, custodendola gelosamente».

I frutti.
Col passare degli anni, infatti, il bacino d’utenza si è allargato. Nella struttura mestrina, ad esempio, arrivano ragazzi di Carpenedo o della Cipressina. Un’apertura al territorio che passa anche per le guide adulte, scelte in molti casi in accordo con altri uffici diocesani, la Scuola Biblica o la Pastorale per gli Stili di Vita.«È uno dei frutti importanti di questo lavoro – continua la responsabile – l’altro è il riscontro che abbiamo dai ragazzi. Ci dicono di aver imparato delle cose, di essere più consapevoli della loro fede, di essere cresciuti in sapienza e in conoscenza».

E, un po’ a sorpresa, tra le piste preferite dagli studenti c’è la lettura dei testi biblici. «È una cosa che prende molto – conclude Fosca – è la sete, la curiosità di leggere il testo nudo e crudo e di capirlo». Quest’anno con l’Apocalisse si aspettano domande a pioggia, come fu l’anno scorso per la Genesi.